raccontami qualcosa...

nonno Filippo

martedì 2 dicembre 2014

il vecchio nonno e il nipotino fiaba

                     
 IL VECCHIO NONNO E IL NIPOTINO 

C’era una volta un uomo molto anziano che camminava a fatica; le ginocchia gli tremavano, ci vedeva poco e non aveva più neanche un dente. Quando sedeva a tavola, reggeva a malapena il cucchiaio e versava sempre il brodo sulla tovaglia; spesso gliene colava anche dall’angolo della bocca. Il figlio e la nuora provavano disgusto, perciò costringevano il vecchio a sedersi nell’angolo dietro la stufa e gli davano da mangiare in una brutta ciotola di terracotta. Il poveretto guardava sconsolato il loro tavolo, con gli occhi lucidi. Un giorno le sue mani, sempre tremanti, non riuscirono a reggere la ciotola, che cadde a terra e andò in pezzi. La donna lo rimproverò, ma il vecchio non disse nulla e sospirò. Allora per pochi soldi gli comprarono una ciotola di legno. Mentre sedevano in cucina, si accorsero che il figlioletto di quattro anni armeggiava per terra con dei pezzetti di terracotta. «Che cosa stai combinando?» gli domandò il padre. «Ecco… - rispose il bambino - sto accomodando la ciotola per farci mangiare te e la mamma quando sarete vecchi». I genitori allora si guardarono e scoppiarono in lacrime. Fecero subito sedere il vecchio nonno al loro tavolo e da quel giorno lo lasciarono mangiare sempre assieme a loro. E quando versava il brodo non dicevano più nulla. 

 Grimm

domenica 9 novembre 2014

la rana e lo scorpione favola

 la rana e lo scorpione


Uno scorpione doveva attraversare un fiume,ma non sapendo nuotare, chiese aiuto ad una rana che si trovava lì accanto. Così, con voce dolce e suadente,le disse: "Per favore, fammi salire sulla tua schiena e portami sull'altra sponda."La rana gli rispose "Fossi matta! Così appena siamo in acqua mi pungi e mi uccidi!" "E per quale motivo dovrei farlo?" incalzò lo scorpione"Se ti pungessi, tu moriresti ed io, non sapendo nuotare, annegherei!"La rana stette un attimo a pensare, e convintasi della sensatezza dell'obiezione dello scorpione, lo caricò sul dorso e insieme entrarono in acqua. A metà tragitto la rana sentì un dolore intenso provenire dalla schiena, e capì di essere stata punta dallo scorpione.Mentre entrambi stavano per morire la rana chiese all'insano ospite il perché del folle gesto."Perché sono uno scorpione..." rispose lui "E' la mia natura"

venerdì 22 agosto 2014

La ballata di Tom Bill canzone



                      La ballata di Tom Bill

DOve sarà Tom Bill
REvolver senza egual
MIse a tracolla un banjo
FAmoso nei corals
SOLo sul suo cavallo
LAsciò il suo ranch un dì
SI perse nel grand Canyon
DOve sarà Tom Bill

Do Re Mi renzo filastrocca




                   Do Re Mi renzo

Do Re Mi renzo lorenzo
asciuga mani asciuga
luglio agosto 
e poi poi poi
mare e more
pesche e pere 
tu mi fai soffrir
doi flasch

martedì 19 agosto 2014

Maria lavava filastrocca

               

                          Maria lavava

Maria lavava
Giuseppe stendeva
il Bimbo piangeva
che freddo che aveva.
Stai zitto mio Figlio
che ora ti piglio,
pane non ho
ma latte ti do.
Il bue e l'asinello
suonava il campanello,
Giuseppe e Maria 
che bella compagnia.

Bambino nella culla ninna nanna


                    Bambino nella culla

Bambino nella culla
la luce e il sole,
chi ha creato il mondo
è stato il Signore.

Due l'asino e il bue,
bambino nella culla
la luce e il sole,
chi ha creato il mondo
 è stato il Signore.

Tre,tre sono i re magi,
Due l'asino e il bue,
bambino nella culla
la luce il sole,
chi ha creato il mondo
è stato il Signore.

Quattro,quattro evangelisti,
Tre sono i Remaggi,
Due l'asino e il bue,
bambino nella culla
la luce il sole,
chi ha creato il mondo
è stato il Signore.

Cinque,cinque continenti,
Quattro evangelisti,
tre sono i remaggi,
due l'asino e il bue,
bambino nella culla
la luce il sole,
chi ha creato il mondo
è stato il Signore.

Sei asino che sei,
cinque continenti,
quattro evangelisti,
tre sono i remaggi,
due l'asino e il bue,
bambino nella culla
la luce il sole,
chi ha creato il mondo
è stato il signore.

Sette,sette vacche grasse,
sei asino che sei,
cinque continenti,
quattro evangelisti,
tre sono i remaggi,
due l'asino e il bue,
bambino nella culla
la luce e il sole,
chi ha creato il mondo
è stato il Signore.

Otto Gianni e Pinotto,
sette vacche grasse,
sei asino che sei,
cinque continenti,
quattro evangelisti,
tre sono i remaggi,
due l'asino e il bue,
bambino nella culla
la luce il sole,
chi ha creato il mondo
è stato il Signore.

Nove l'ombrello quando piove,
otto Gianni e Pinotto,
sette vacche grasse,
sei asino che sei,
cinque continenti,
quattro evangelisti,
tre sono i re magi,
due l'asino e il bue,
bambino nella culla
la luce il sole,
chi ha creato il mondo
è stato il Signore,

Dieci la pasta con i ceci,
nove l'ombrello quando piove,
otto Gianni e Pinotto,
sette vacche grasse,
sei asino che sei,
cinque continenti,
quattro evangelisti,
tre sono i re magi,
due l'asino e il bue,
bambino nella culla
la luce e il sole,
chi ha creato il mondo
è stato il Signore.

Bambino nella culla
la luce e il sole,
chi ha creato il mondo
è stato il Signore.


un pollo su un muro filastrocca

 
                           un pollo su un muro

Un pollo 
su un muro
che becca 
del pane duro
becca di qua 
becca di la 
alza la coda 
e poi se ne và

lunedì 18 agosto 2014

Marzo e il pastore

                Marzo e il pastore
Una mattina, là sul cominciare della primavera, un pastore usci con le pecore, e incontrò Marzo per la via.
Dice Marzo: - Buon giorno, pastore, dove le porti oggi le pecore a pascolare?
-Eh, Marzo, oggi vado al monte.
-Bravo pastore! fai bene. Buon viaggio!- E fra sè disse: - Lascia fare a me, chè oggi ti rosolo io!-
E quel giorno al monte giù acqua a rovesci, un vero diluvio!
Il pastore però che l’aveva squadrato ben bene in viso, e non gli era parso schietta farina, aveva fatto
tutto all’incontrario. La sera nel tornare a casa rincontra Marzo:
-Ebe’, pastore, come è andata oggi?
-È andata benone. Sono stato al piano; una bellissima giornata, un sole che scottava!
-Sì eh? Ci ho gusto (e intanto si morse un labbro) E domani dove vai?
-Domani torno al piano. Con questo bel tempo, sarei matto a cambiare.
-Sì? bravo! Addio. -
E si partono. Ma il pastore, invece d’andare al piano, va al monte, e Marzo giù acqua e vento e
grandine al piano; un vero castigo di Dio. La sera trova il pastore:
-O pastore, buona sera; e oggi come t’è andata?
-Benone. Sai? sono andato al monte, e ci è stato una stagione d’incanto. Che cielo! Che sole!
-Proprio ne sono contento, bravo pastore; e domani dove vai?
-E domani vado al piano; mi par di vedere certi nuvoloni su dietro l’alpe.... Non mi voglio
allontanare da casa.
-Fai bene, ti consiglierei anch’io. -
Insomma, per farla corta, il pastore gli disse sempre all’incontrario, e Marzo non ce lo potè mai
beccare. Siamo alla fin del mese. L’ultimo giorno disse Marzo al pastore: - E be’, pastore, come va?
-Va bene; ormai è finito Marzo, e sono a cavallo. Non c’è più paure, e posso cominciare a dormire
fra due guanciali.
-Dici bene. E domani dove vai?
-Domani anderò al piano; faccio più presto, e l’ho più comodo.
-Bravo! Addio. -
Allora Marzo, in fretta e furia, va da Aprile, e gli racconta la cosa, - e ora avrei bisogno che tu mi
prestassi almeno un giorno. - Aprile senza farsi tanto pregare, gli presta un giorno.
Eccoti che viene la mattina dopo, e il pastore cava le pecore e, cucciolo cucciolo,
va al piano come
aveva detto, con credendo oramai nell’essere Aprile, che non ci fosse più da stare in pensieri di qualche
bussata. Ma quando è là una cert’ora che tutto il branco delle pecore era sparso per il prato, comincia una
ventipiova da fare spavento, acqua a dirotto, vento e neve e grandine; una tempesta che il pastore ebbe
da fare e da dire a riportar dentro le pecore.
La sera Marzo va a trovare il pastore che era là nel canto del fuoco senza parole e tutto
malinconico, e gli dice:
-O pastore, buona sera!
-Buona sera, Marzo.
-Oggi com’è andata?
-Ah, Marzo mio, sta zitto; sta zitto per carità! oggi è stata proprio nera. Peggio di così neanche a
mezzo gennaio! Le ha fatte tutte e sette; si sono scatenati per aria tutti i diavoli dell’inferno. Oggi solamente
ne ho avuto per tutto l’anno. Povere le mi’ pecore! Povere le mi’ pecore!-
E per quello si dice che Marzo ha trentun giorni, perchè ne prese in prestito uno da Aprile

Il pinguino filastrocca


                           Il pinguino

Lunedì chiusin chiusino
Martedì spacca l'ovino
Guarda il ghiaccio Mercoledì
Fa un saltino Giovedì
Ci riprova Venerdì
Sabato scopre il mare
La Domenica è già a nuotare

sabato 16 agosto 2014

Chiese campestri Luigi Orsini


                             Chiese campestri

Oh le chiese piccoline
obliate tra il fogliame,
cui non urgono le brame
de le chiese cittadine!
Queste vogliono i bei ceri,
i grandi organi rombanti;
quelle godono dei canti
che a lor mandano i verzieri.
Hanno ognuna,un campicello
con tre croci,umile e solo:
c'è la notte il rosignolo,
la mattina c'è il fringuello:
hanno,ognuna un amatore
che le viene a ritrovare,
quando il vespero dispare
in un pallido languore...

Luigi Orsini

giovedì 14 agosto 2014

Il muratore Giosuè Borsi

        
                                   Il muratore

 Prendi ed eleggi dei matton quadrucci 
quelli più esatti, più ben cotti e lisci, 
poi con un colpo secco di martello 
i troppo acuti spigoli scantucci. 
Prendi la mescolata e la spartisci 
e il mattone vi adagi al suo livello.
Indi batti su quello
con la cazzuola volta dalla parte 
del manico, con arte, 
perchè della compressa 
calcina agglomerata non avanzi
il più di sotto,ma il soverchio d'essa
spinto di fuori,sia raccolto,innanzi
che si secchi, e ripreso,
 impastato, spalmato e ben disteso

L'orologio Arturo Graf

                                          L'orologio

Ora ed ognora
fugge sonora,
col vento l'ora.
Non riposa,non dimora
Un'altra ora,un'altra ancora.
S'inalba il giorno,
sfolgora il sole.
Poi come suole,
ecco l'ombra fa ritorno...
Spuntano i fiori,cadon le fronde,
passan  le nubi,scorron l'onde...
non riposa,non dimora,
Un'altra'ora,un'altra ancora.

Arturo Graf

martedì 12 agosto 2014

La voce delle stagioni.Giuseppe Fanciulli

                                               La voce delle stagioni

La primavera

San Benedetto,la rondine sotto il tetto.
Prati fioriti nel sole d'aprile!
Rose di maggio accese nei giardini!
Sono io che ritorno
e tutto il mondo adorno.....

L'estate

Giugno,la falce in pugno,
Campi dorati nel fuoco del sole!
Aie rombanti di gaia fatica"
Son io che con un tesoro
ricompenso il lavoro.

L'autunno

A San Martino fuma il tino.
Si accende tutto di frutti il pomario!
L'ultimo fieno discende alle stalle!
Son io che alle foreste
faccio d'oro la veste.

L'inverno

Per Santa Lucia il dì corre via.
Ma quante stelle se il cielo è sereno!
Campane a festa e dolci cornamuse!
Son io che benedetto
rendo all'uomo il suo tetto.

G.Fanciulli

la mia casetta.Hedda


                                      LA MIA CASETTA

La mia casetta è piccola,
ma dentro si sta bene;
di fuori il vento sibila,
lo sento, eccolo, viene.

Ma il vecchio muro mormora:
- O vento, cozzi invano!
Son rozzo, ma son solido. -
E il vento va lontano.

E pioggia e neve e grandine
flagellano le mura
e la casetta impavida:
- Son vecchia, ma sicura...

Scintilla dolce e tiepida
nel focolar la fiamma,
e il sol sempre l'illumina;
quel sole è la mia mamma.

Hedda

Perchè si dice"salvare capra e cavoli"?

C'era una volta un uomo,che aveva una capra,un cavolo e un lupo.
Giunse in riva ad un fiume e doveva passare dall'altra parte.Lì vicino c'era una barca,ma nella barca si poteva stare solo in due:o l'uomo e la capra;o l'uomo e il lupo;o l'uomo e il cavolo.
Se l'uomo passava con la capra,il lupo non avrebbe certo mangiato il cavolo.Ma al secondo viaggio?Se portava il lupo e poi veniva via per andare a prendere il cavolo,il lupo avrebbe mangiato la capra.E se portava il cavolo e poi veniva via per andare a prendere il lupo,la capra avrebbe mangiato il cavolo.

Come fare?

Prima fece passare la capra,e il lupo rimase con il cavolo.Poi fece passare il lupo,ma riporto indietro la capra.Poi fece passare il cavolo,e il lupo rimase di nuovo col cavolo.Infine fece ripassare la capra e potè riprendere il cammino con tutti e tre.

lunedì 11 agosto 2014

la monferrina.Piemonte


                                                LA MONFERRINA
  
O cià cià Maria Catlina / dummie dummie na si assià
Oh si si ch’ji la daria / L’ai lassà l’siass a cà.
Ris e coi e tajarin / Guarda un po’ cum’ a balo bin.
Balo mei le paisanote / che le tote de Turin.

RIT: O bundì, bundì, bundì / ‘ncura na volta, ‘ncura na volta.
O bundì, bundì, bundì / ‘ncura na volta e peui papì.
‘ncura na volta sota la porta / ‘ncura na vira sota la riva.
O bundì, bundì, bundì / ‘ncura la volta e peui papì

Cosa’t fas Maria Catlina / li setà ‘n sal taburet;
da na man la vetalina / e da l’autra ‘l fassulet.
Piè ‘na gioia che vi pias, / dei ‘na man tirela an bras.
La curenta l’è pi bela / e poi tràllarillalà.

RIT: O bundì, bundì, bundì…
Per dansè la Munferina / l’è rivais n’ufizial.
L’à ciapà Maria Catlina / l’à portala ‘nmes al bal.
Fate in là ti paisan / passo mi col guard’enfant;
fame mach un ben inchin / e ti fasso un bel basin.

RIT: O bundì, bundì, bundì…

spingula spingula.Palermo

                                                  Spingula spingula

Spingula spingula
Marittina
La paletta e la Regina
Fora u quaranta
tuttu u munnu canta
canta lu addu
affacciatu a la finestra
cu tri palummi in testa
Addu e addetto
Palermu e Missinetto

Vent fin (canto popolare valdostano)


                                                  Vent fin

Vent fin, vent du matin
vent qui souffle au bont des sapins
vent qui chante, vent qui danse
vent, vent fin
                                                  Vento fino

Vento fino,vento del mattino
vento che soffi sopra il pino.
vento che canti, vento che danzi
vento, vento fino.....

fate la nanna coscine di pollo.ninna nanna


                         Fate la nanna coscine di pollo

Fate la nanna coscine di pollo,
La vostra mamma vi ha fatto il gonnello
E ve l'ha fatto con lo smerlo intorno
Fate la nanna coscine di pollo.

Ninna nanna, ninna nanna
Il bambino è della mamma
Della mamma e di Gesù
Il bambino non piange più.

Fate la nanna e possiate dormire
Il letto sia fatto di rose e di viole
E la coperta di panno sottile
La coltrice di penne di pavone.

Ninna nanna, ninna nanna
Il bambino è della mamma
Della mamma e di Gesù
Il bambino non piange più.

Fate le nanna begli occhi di sole
Fate la nanna e un bel sogno faremo
Un sonno lungo e poi ci desteremo
Fate la nanna begli occhi di sole

Ninna nanna, ninna nanna
Il bambino è della mamma
Della mamma e di Gesù
Il bambino non piange più

la formicuzza e il grillo.filastrocca

                                 la formicuzza e il grillo


C'era un grillo in un campo di lino,
la formicuzza gliene chiese un pochino.
Disse lo grillo: "Che cosa ne vuoi fare?"
"Calze e camicie, mi voglio maritare."
Disse lo grillo:"Lo sposo sarò io!"
La formicuzza:"Sarò contenta anch'io!"
Ecco arrivato il giorno delle nozze:
un bicchier di vino e tre castagne cotte.
Erano in chiesa e si mettean l'anello,
il grillo casca e si spacca il cervello.
Eran le otto di là dal mare
e si sente dire che il grillo stava male.
Eran le nove di là dalla via
si sente dire che il grillo è in agonia.
Eran le dieci di là dal porto
si sente dire che il grillo era già morto.
Tutte le formiche vestirono di bianco
per accompagnare il grillo al camposanto.
Tutti i grillini vestirono di nero
per accompagnare il grillo al cimitero.
La formicuzza dal gran dolore impazza:
sposa di fresco si ritrovò ragazza!
La formicuzza per il gran dolore
prese uno spillo e se lo ficcò in cuor
e

il papà pendolare.L.Cammaroto









                                                  Il papà pendolare
  • Mi sveglio al mattino
    e chiamo: papà.
    Nessuno risponde.
    E' partito già.
    E' partito
    per andare in città
    a lavorare,
    il mio papà pendolare.
    Torno da scuola
    e vorrei chiamare papà..
    In questo momento chissà
    quanto lavoro avrà da fare
    il mio papà pendolare!
    Prima di andare a dormire
    vorrei mettermi a urlare:papà!
    Ma chi può sentire?
    Chi può sentire .
    la voce di un bambino
    in mezzo al rumore delle macchine
    e al traffico cittadino?
    Mi riaddormento e sogno.
    Sogno un papà pendolare
    che non va e viene
    tra Macugnaga e Torino,
    ma va e viene
    tra le braccia del suo bambino.
          Luciano Cammaroto

La pigrizia

                                                  La pigrizia

La pigrizia andò al mercato
ed un cavolo comprò,
mezzogiorno era suonato
quando a casa ella tornò,
prese l'acqua e accese il fuoco
si sedette e riposò,
ma intanto a poco a poco
anche il sole tramontò.